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Sogno di una notte d'estate 353

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:363|3|0]] egli si piegava, con una certa ansietà, per vedere se erano vicini; ella lo guardava di sottecchi, camminando presto anche lei, non osando dirgli nulla. Alla fine gli espresse il suo pensiero.

— Speriamo di trovare una carrozza.

— Speriamo — ripetè ella.

Ma per un pezzo non ne trovarono; la notte era altissima, tutte le ville erano chiuse e silenziose, la strada di Posillipo era deserta, la luna, salita già allo zenit sul cielo, vi batteva a picco, dandole oramai un aspetto un po’ spettrale. Egli osservò che la fanciulla si stringeva nella mantellina, trasalendo.

— Avete freddo, è vero?

— Un poco.

— Siamo stati troppo tempo.... laggiù....

Luisa non rispose: camminava a occhi bassi, senza voltarsi nè a destra, nè a sinistra.

— Forse avete paura, cara?

— Un poco.

— E di che?

— Di tutto.... la via è così deserta.... gli alberi sembrano fantasmi....

     Serao. Le amanti. 45

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