< Pagina:Serao - Le amanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
360 Sogno di una notte d'estate

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:370|3|0]]

— Dove andate? — soggiunse ella, pigliando fiato a stento.

— A Pietroburgo.

— Tanto lontano, tanto.... — mormorò ella, con voce di pianto.

— Già — fece lui, con indifferenza — lontano assai.

— E.... non vi fa pena.... non vi dispiace andarvene?

— No — disse lui, brutalmente, sperando guarirla con la crudeltà.

Ella appoggiava la testa a una mano, col gomito sulla scrivania: si nascose gli occhi coll’altra mano e si mise a piangere zitto zitto, a lagrime lunghe che le piovevano sulle guancie, sul collo, continuamente.

— Perchè piangete? — domandò lui, nervosissimo.

Essa gli fece cenno di non domandare; seguitava a piangere, tacitamente.

— Non è mica morto qualcuno.... — tentò di scherzare lui.

— Sì, sì, è morto qualcuno — -rispos’ella, a bassa voce — veramente, veramente, è morto qualcuno.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.