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52 | La grande fiamma |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:62|3|0]] venendo, con le guancie un po’ calde e le belle mani che sembravano farfalle gemmate, volitanti di qua e di là. Siccome non si partiva ancora, Ferrante le chiese permesso di passeggiare sul terrapieno, per fumare una sigaretta.
— Fuma pure — disse lei, crollando il capo, ridendo ancora sottovoce.
Egli accese la sigaretta e si appoggiò a uno dei pilastri della tettoia, fumando silenziosamente, immobile, guardando il vagone, fisamente, come se là fosse tutta la sua vita, come se gli fosse impossibile di perderlo d’occhio. Improvvisamente ella si era fermata, nel vano dello sportello aperto, appoggiando la testa allo stipite di legno, e guardava Ferrante che fumava. Attorno a loro i viaggiatori si arrabattavano per trovare i migliori posti, per la notte: qualcuno si fermava innanzi al vagone, di cui donna Grazia sbarrava l’entrata, ma si ritirava subito, tanto quell’alta e snella figura di donna pareva lei posta a guardia della carrozza. Ferrante prese ancora un’altra sigaretta bionda, l’accese, la fumò, imperturbabile