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54 La grande fiamma

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— Non dormi? — chiedeva ella, vagamente, come se parlasse in sogno.

— Non ho sonno — diceva lui facendole cenno di chetarsi, sorridendo tacitamente.

Solo nel mezzo della notte, ella trabalzò, scossa da un grande fragore, vedendo una gran luce rossastra.

— Che è? — gridò, levandosi a metà.

— Niente, non aver paura: passiamo sul Po.

Sulle rive nere del fiume, nella notte, grandi cataste di legna secca bruciavano: attorno ad esse i guardiani del fiume vegliavano e si riscaldavano, temendo l’inondazione autunnale.

— Dormi, non aver paura — soggiunse lui, lasciando ricadere la tendina, sedendosi accanto a lei, passandole lievemente la mano sui capelli, per chetarla.

Quando ella si risvegliò di nuovo, all’alba, avevano già oltrepassato Mestre, erano sulla stretta lingua di terra che attraversa la laguna. E non si vedeva altro, da tutte le parti, che una grande estensione di acqua immobile, senza che un solo soffio ne agitasse la tinta argen-

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