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La grande fiamma 71

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— Andiamo via, andiamo via, Grazia — disse Ferrante rompendo il silenzio, dolcemente, volendo infrangere il malo incantesimo di quella giornata.

— No, no, voglio vedere — disse lei, duramente — gondoliere, fermati un poco.

— È meglio andare, cara, è meglio — ribattè lui, umilmente, crollando il capo.

Ma ella non gli dette retta. In piedi, appoggiata al divanetto di destra, guardava nel portoncino nero, donde arrivava un confuso mormorio.

— Voglio vedere questo morto — disse a sè stessa, senza distogliere gli occhi dal portoncino.

E quasi la sua anima desiosa di dolore, avesse avuto una forza magnetica, un tumulto si fece nell’ombra del portoncino, e fra un piccolo gruppo di donne e di uomini, portata da due altri becchini, comparve la bara; dietro le persiane di una finestra, al primo piano, si udiva un singhiozzo disperato e si vedeva una mano convulsa che tentava di aprirle, mentre qualcuno si opponeva, tenendole ferme. Questi volevano vedere

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