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La grande fiamma 85

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Le amanti.djvu{{padleft:95|3|0]] terra e disse una breve preghiera, e sempre inginocchiata, giurò sopra un piccolo crocifisso di argento che le pendeva dal collo, che per il giorno venti di ottobre, alle dieci di sera, ella si sarebbe trovata a Venezia, ad aspettarmi: e che solo la morte avrebbe potuto impedirglielo....

— Venne? — domandò Grazia.

— Sì — riprese Giorgio — venne. — Aveva giurato. Io era da dieci giorni all’albergo Danieli, nascosto, inquieto, folle talvolta di paura, talvolta di speranza. Venne. Ma era morente, la piccola adorata; nè io seppi mai come aveva potuto sfuggire alla sorveglianza del marito, e quale lotta l’aveva ridotta in quello stato. Pure fingeva di star bene, per amarmi, per amarmi assai, sempre meglio, sempre più, mentre discendeva precipitosamente alla morte....

— Una breve stagione d’amore? — chiese Ferrante.

— Diciotto giorni. — Una sera che era andato fuori, costretto da un dovere inrecusabile, trattenendomi due o tre ore, al ritorno, non la ritrovai più. Era venuto

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