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— Adesso, è tempo che le madri obbediscano ai figli lontani.
E fra il pianto che ella frenava il suo bizzarro riso di obbedienza, la madre di Gianni Scalese si congedò, si allontanò.
— Poveretta — disse, piano, Marta Ardore.
— Poveretta — ripetette Carolina Leoni.
— Poverette noi tutte.... — proruppe Carmela Soria.
E ognuna andò tacita, lenta alla sua strada. Giorgio Ardore, svelto, disinvolto, sereno, aveva messo il suo braccio sotto quello di sua madre, conducendola via: ed ella si lasciava condurre, via, dal suo più giovine figlio.
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