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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Mors tua.djvu{{padleft:147|3|0]]due volte perduto dal nemico, Valdivia alle cui spalle delle casette dirute, cadenti, sono le grandi trincee di avanguardia italiane ma dove, da mesi, non ci si batte più, vivendo una vita greve e soffocante di talpe. Bisogna tornarci, dopo qualche giorno di riposo nella stessa trincea di prima, di sempre, in cui Guido Soria crede di stare da secoli, fermo, immoto. E il suo profondo scontento non viene solo dai lunghi giorni, dalle lunghe settimane, passate sotterra, al freddo, alla pioggia, ai disagi più penosi, a tutti gli stenti, insieme a ufficiali più vecchi, ad altri giovanissimi, a soldati, diventati, tutti, color della terra, per quella esistenza: ma viene da un opprimente senso d’immobilità di tutta la guerra, come se un possente esercito, per un malefizio infame, si fosse pietrificato.... Ma si combatte, si vince, si perde, si torna a vincere, forse, altrove? Non ve ne è notizia. Nessuno fa saper niente: nessuno sa niente. Tutto è di pietra e di fango. E il malefizio, non vi è forza umana che lo infranga.... È giunto dopo quasi due ore di cammino, in preda ai più neri pensieri, Guido Soria, a quello che fu un paesello di estrema avanguardia ed ora è un mucchio di negre ruine. È innanzi, indietro, a fianco di queste ruine, che si aprono le bocche delle ultime trincee italiane, fra cui la più grande, dove vive il tenente di fanteria Guido Soria, coi suoi uomini. Più in là, a valle, è la chiesetta del villaggio, dal modesto campanile bombardato, ma in piedi, ancora. E Costantini viene incontro al tenente Soria, col suo passo corto ma rapido, poiché questo caporale è grosso e atticciato: egli non è l’attendente di Soria, che ne ha un altro, Franceschi, un fosco e taciturno soldato: pure, per simpatia umile, Costantini è sempre attorno a Soria e lo serve con una cura affettuosa. Costantini è un marchigiano, della Marca di Ancona, di Corinaldo, forte mangiatore e bevitore, ma sempre presente a sé stesso, abile, sveltissimo. Non sa, Guido Soria, se Costantini sia coraggioso, come soldato: non si sono mai battuti

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