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Ma Gavina, Paska e la signora Zoseppa non la pensavano così: il mondo è largo, sì, ma i malfattori non sono figli di Dio: sono suoi nemici.



Il caffè è pronto. La signora Zoseppa, che non ha potuto anche lei chiudere occhio, scende e chiama Paska in disparte.

— Bisogna svegliar Luca e farlo andare in campagna, prima che il padre si alzi.

— L’ho chiamato più volte, ma non risponde. Il suo uscio è chiuso a chiave.

— Che si senta male?

Le due donne si guardano inquiete. Gavina, in piedi davanti alla finestra, si pulisce i denti con una foglia di salvia, e vorrebbe dire a sua madre che non vale davvero la pena d’inquietarsi tanto per Luca. Ma non osa aprir bocca, e solo quando sua madre esce, ella dice a Paska:

— Mi fate una rabbia!... Che bisogno c’è che mia madre vada a lisciarlo? Se egli venisse davvero colpito da un accidente sarebbe un gran danno!...

— Ma Gavina! Parlare così d’un fratello d’un cristiano figlio di Dio!

— Non è un fratello, è un nemico — disse Gavina; e andò a sedersi accanto alla fine-

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