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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sino al confine.djvu{{padleft:323|3|0]]sì! Abbiamo diritto di vivere, tutti, tutti, sai, anche i più colpevoli. Tante volte ci sembra davvero di essere morti, di non poter più sollevare gli occhi davanti ai vivi; ma poi arriva un momento in cui ci svegliamo, e tutto il passato ci sembra un sogno. Anche a te, vedrai, accadrà così. Dimenticherai, ti sveglierai; troverai un uomo onesto che ti vorrà bene più che ad un’altra donna, perchè saprà che hai sofferto....

Michela ascoltava e taceva, rinculando di qualche passo fino a toccar con la schiena un piccolo tavolo sul quale stavano chicchere, bicchieri ed altri oggetti. Senza voltarsi cominciò ad aprirne e chiuderne il cassetto; e quando Gavina accennò all’uomo onesto che avrebbe potuto amarla nonostante il suo fallo, la disgraziata rise ancora e di nuovo i suoi denti apparvero tutti, fino agli estremi molari, come quelli di un lupo che sbadiglia.

— E cercalo tu, quest’uomo! — gridò. — Eh, non tutti sono come Francesco Fais! Tu sola potevi trovare quest’uomo!... Ma tu sei fortunata.... tu! Tu sei viva, io sono morta: non c’è persona al mondo, tranne qualche scemo come tuo fratello, che non sputi su una immondezza come me!

— Michela! Tu sei pazza.

— Lo so, lo so! Dillo pure forte; lo so! E se non fossi stata pazza non avrei fatto quel che ho fatto. «Egli» veniva qui a piangere per

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