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Sonetti del 1830 47

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi I.djvu{{padleft:359|3|0]] no, „ ora misteriosa. Cfr. la nota 2 del sonetto: Er portone ecc., 23 dic. 32.] [Da una levatrice.] [Fatti sbruffare, spruzzare.] [Con l'estremità del grembiule.] [Strappandoci, lacerandoci.] [Et nunc et in hora mortis nostrae. Amen. La fine dell'avemmaria.] [Cominciati ad ardere.] [Fusaiuolo.] [Crocchia, scoppietta.] [Svòltati: voltati.] [Chiesa che s'incontra prima di arrivare all'altra di S. Giovanni Decollato.] [Férmati.] [Atto che fanno contro la iettatura, quando incontrano una persona antipatica ecc.] [Nel cimitero di questa chiesa, per cura della Confraternita fiorentina della Misericordia, a cui essa appartiene, si seppellivano i giustiziati; e alle anime di questi la gente del popolo, e specialmente le donnicciole, andavano e qualcuno va ancora, a chiedere con gran fiducia i numeri per il lotto, nel modo che è detto ne' versi seguenti.] [Una piccola, Diasilla, la quale non è altro che il Dies irae, battezzato così dal secondo emistichio (dies illa), e che il popolo nella recitazione accorcia spesso a capriccio.] [Bùttati carpone, come le pecore.] [Una messa da uno scudo sul famoso altare privilegiato di codesta Basilica libera subito un'anima dal purgatorio. Cfr. i sonetti: L'Imbo, 19 nor. 32, e L'entrat' e usscita, ecc., 14 mar. 46.] [Una calda-a-lesso: una ballotta; ma qui sta per "un nulla. „] [Il libro de' sogni.]

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