< Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
344 | Sonetti del 1834 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi III.djvu{{padleft:354|3|0]]mente le sono più bestemmie che altro. Fra i credi e le salve-regine, ecc., recitate o gridate con una specie di furon baccante, e storpiate Iddio sa come, è sempre interpolata la orazione seguente: Benedetto lo Padre, benedetto lo Fijjo, benedetto lo Spiritossanto, che cià ddato chisso Santo nuosto; e fede a chi nun crede. 8 La “ninna-nanna„, tanto esprime quelle cantilene con le quali le nutrici provocano il sonno de’ bambini, quanto il tentennamento delle culle, da quelle cantilene accompagnato. 9 Liquido. 10 Si.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.