Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Sonetti del 1835 | 71 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi IV.djvu{{padleft:81|3|0]] sere. 10 Menzogna. 11 Don Alessandro Torlonia, soprannominato il Salvatorello dî Roma in grazia delle usure fatte al Governo nelle urgenze del 1881: di che vedi il sonetto... [I sonetti in cui si parla delle urgenze del 1831 sono molti, e quindi io non potrei precisare a quale il Belli qui alluda. Tra essi però non ce n’è nessuno, che accenni espressamente al Torlonia; il quale è bensi nominato a proposito d’altro in altri sonetti, e in uno che metto qui, perchè rimasto incompiuto. Per intenderne il nono verso, bisogna ricordare che il Torlonia aveva ottenuto, a patti molto rovinosi per il Governo, l'appalto de’ sali e tabacchi:
UN PAESE SUR UN TETTO.
Che ccià cche ffà ll’acqua arta o ll’acqua bbassa,
E i fumi e ll’antenatichi e ll’onore!
Mo Turlòni è un bravissimo siggnore,
E ha ssempre pronto er mijjoncino in cassa.
Che cc’entra, pe’ imbrojjamme la matassa,
Si er nonno era o nun era un zervitore?
Er nonno è morto, e cquann’un omo more,
Nun ze penza ppiù a llui, ma a cquer che. lassa.
Sortanto co’ li sigheri che venne,
Cosa j' ha da importà si l’archidetti
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . fàllo spenne.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tetti
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . castell'in aria.]
12 [Con queste: e queste.] 13 Manda.