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Sonetti del 1847 395

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ER PIGGIONANTE DER PRETE

  Tre ppavoli, lo so, ccaro don Diego:
Me l’aricordo, v’ho da dà un testone:
M’avanzate tre ggiulî de piggione:
Trenta bbaiocchi, sì, nnun ve lo nego.

  Perantro de sti conti io me ne frego,
Perchè ssò ar verde e sto ssenza padrone.
E come disce chi nun è ccojjone?
“Prima càrita sìncipi tabbego.„

  Dunque, sentite, sor don Diego mio:
Eccheve du’ lustrini, e ffamo patta;
E a messa poi v’ariccommanno a Ddio.

  Già, un giulio solo; e mmó dd’uno se tratta.
Tre ne volete? E cquesto è ttre, pperch’io
Lo bbattezzo pe’ un tre ccome la matta.

17 gennaio 1847

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