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sopra lo amore 9

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sopra lo amore.djvu{{padleft:15|3|0]]alcunchè di positivo. Esso consiste nell’arrestarsi dello slancio d’Amore, che questo, come suscitatore ed essenza dell’universo, cioè Dio, ha posto in noi: nel suo arrestarsi alle creature finite, al particolare, invece che progredire all’Universale. «Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare alla divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza», il bene morale, quindi, è unicamente il percorrere che faccia in noi questo slancio d’Amore interamente la sua via, nel giunger come meta al suo punto di partenza, nel salire là donde mosse, all’Universale, all’Infinito, a Dio. «Questo gran dono ci dà quella celeste Venere, mediante lo Amore, cioè mediante il desiderio della Bellezza divina, e mediante lo ardore del Bene».

Spinoza, nè Malebranche (e nemmeno, forse, il Croce) hanno detto cose diverse.




Si è tenuta presente, per la traduzione italiana, l’edizione di Neri Dortelata, Firenze, 1544; per il testo latino l’edizione di Basilea, 1561.

Firenze, maggio 1914.


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