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subentrare diverso essere in ispecie, diversi nomi, diverse fortune. Questo, per esser quello che, quanto a gli atti razionali ed appetiti, secondo la ragione muove e governa il corpo, è superiore a quello, e non può essere da lui necessitato e costretto: avviene per l’alta giustizia, che soprassiede a le cose tutte, che per i disordinati affetti vegna nel medesimo, o in altro corpo, tormentato ed ignobilito, e non debba aspettar il governo ed amministrazione di migliore stanza, quando si sarà mal guidato nel reggimento d’un’altra. Per aver dunque ivi menata vita, per esempio, cavallina o porcina, verrà come molti filosofi de' più eccellenti hanno inteso, ed io stimo, che se non è da esser creduto, è molto da esser considerato, disposto da la fatal giustizia, che gli sia intessuto incirca un carcere conveniente a tal delitto o crime, organi e stromenti convenevoli a tale operario o artefice. E così oltre ed oltre sempre discorrendo per il fato de la mutazione, eterno verrà incorrendo altre ed altre peggiori e migliori specie di vita e di fortuna, secondo che s’è maneggiato migliore, o peggiormente ne la prossima precedente condizione e sorte: come veggiamo, che l’uomo, mutando ingegno, e cangiando affetto, da buono divien rio, da temperato stemperato, e per il contrario da quel che sembrava una bestia, viene a sembrare un’altra peggiore, o migliore, in virtù di certi delineamenti e figurazioni, che, derivando da l’interno spirito, appaiono nel corpo: di sorte, che non falleran mai un prudente fisionomista. Però, come ne l’umana specie veggiamo di molti in viso, volto, voci, gesti, affetti ed inclinazioni, altri cavallini, altri porcini, asinini, aquilini, bovini, così è da credere che in essi sia un principio vitale, per cui, in potenza di prossima