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stitutori, conservatori e ministri; da là cade ed è bandita la favola anile e bestiale, con la sua stolta metafora, vana analogia, caduca anagogia, sciocca tropologia, e cieca figuratura, con le lor false corti, conventi porcini, sediciose sette, confusi gradi, ordini disordinati, deformi riforme, immonde puritadi, sporche purificazioni e perniziosissime furfantarie, che versano nel campo de l’avarizia, arroganza e ambizione, ne li quali presiede la torva malizia, e si maneggia la cieca e crassa ignoranza.
Con l’Altare è la religione, pietade e fede, e dal suo angolo orientale cade la credulità con tante pazzie, e la superstizione con tante cose, coselle e coselline; e dal canto occidentale l’iniqua impietade ed insano ateismo vanno in precipizio. Dove aspetta la Corona australe, ivi è il premio l’onore e gloria, che son li frutti de le virtudi faticose e virtuosi studj, che pendono dal favore de le dette celesti impressioni. Onde si prende il Pesce meridionale, là è il gusto de li già detti onorati e gloriosi frutti; ivi il gaudio, il fiume de le delizie, torrente de la voluttade, ivi la cena, ivi l’anima
Pasce la mente de sì nobil cibo,
Ch’ambrosia e nettar non invidia a Giove.
Là è il termine de li tempestosi travagli, ivi il letto, ivi il tranquillo riposo, ivi la sicura quiete.
FINE DE LA EPISTOLA ESPLICATORIA.