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xiv | P r e f a z i o n e |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:24|3|0]]ne un sistema, onde appianare la via a chi ne fa studio, e professione; malgrado dissi tali difetti, la Storia delle Arti del Disegno dovrà considerarsi come un opera grande, bellissima, e vastissima nel suo piano, e ammirabile insieme per ristringere tante cose in poco; sublime per le belle speculazioni; profondissima per le tante ricerche, e nuove scoperte su i monumenti, e per la rara moltiplice erudizione greca, e latina, di cui è ripiena: come un’opera, in somma, necessaria, e che fa onore al secolo sè dicente illuminato. Può dirsi senza esagerazione, che per essa, sovra tutte le altre opere, hanno le belle arti acquistata nuova vita. Si è veduto non solo adempito il desiderio dell’Autore per la sua nazione; ma si è fomentato nella culta Europa tutta quel nobile entusiasmo ad ammirare i preziosi avanzi dell’antica magnificenza, e buon gusto, che la sorte ebbero di venir sottratti alle ingiurie del tempo; e l’erudizione antiquaria è comparsa in nuovo aspetto a decifrarne i soggetti. Forse qualche altra mente elevata potrà ricavarne coll’andare degli anni maggior vantaggio, e di essa usare come di una orditura, su cui tessere quella tela, che si vorrebbe più perfetta: o come a scelto prezioso marmo già preparato, saprà qualche mano maestra darle nuovo lustro, nuovo ordine, nuovo spirito, e sublimarla in un Ercole, o in un Apollo. Così vogliano frattanto approfittarsene anche gli artisti, e colla scorta di essa non più adoprar lo scarpello per pratica, e per meccanismo; ma per principj ragionati, e per quelle regole, che gli antichi resero sì famosi!
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