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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:390|3|0]]ne’ tratti dell’età virile, le sorgenti del bello, cioè l’unità, la varietà, e l’armonia, assomigliandosi, per così dire, le forme giovanili alla superficie del mare, che veduto in qualche distanza tranquillo sembra e terso come uno specchio, sebbene in fatti sia sempre in moto, e volga incessantemente le sue onde. Nella stessa guisa che nell’anima, quali su una pulita e liscia superficie, in un medesimo istante molte e diverse idee s’imprimono, così avviene nel contorno d’una bella figura giovanile: sembra tersa, uguale, ed uniforme, eppure vi si fanno in un punto mille cangiamenti diversi.
§. 27. Poichè dunque nella grande semplicità delle forme giovanili i contorni insensibilmente l’uno dall’altro derivano, e di molti non si può determinare il vero punto in cui comincia l’elevazione, né la linea che la circoscrive; perciò il disegnare una giovanil figura è più difficil cosa che disegnare uomini maturi, ovvero d’età provetta, ne’ quali la Natura o ha interamente compiuta l’opera sua, o già già comincia a distruggerla; onde l’unione delle parti salta qui chiaramente agli occhi, laddove ne’ giovani, trovandosi la figura in uno stato fra ’l crescere e la perfezione, rimane indeterminata. Minor difetto per tanto è il dare un soverchio risalto ai contorni de’ corpi di forte e rilevata muscolatura, ed eccedere in quelli, eziandio nell’espressione de’ musculi o delle altre parti; che far la menoma alterazione, e dalle dovute proporzioni per poco scostarsi ne’ contorni delle membra giovanili, ove, per così dire, ogni più leggiera ombra divien corpo. Un regolo, che più sottile o più corto sia di una data misura, le proprietà non perde del regolo; ma tale chiamar non si potrà giammai, se dalla retta linea si discosti; e colui, che per poco nel centro del proposto segno non coglie, nulla più ottiene, che se interamente la sgarri.
§. 28. Que- |
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