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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Straparola - Le piacevoli notti I.djvu{{padleft:200|3|0]]cenno ad Alteria che a dire incominciasse. Ed ella, levatasi da sedere, fece una riverenza, ed alla sua favola diede cominciamento.
FAVOLA IIII.
Egli è un motto che tra’ volgari è non poco frequentato ne’ ragionamenti loro: Non scherzar che ’l doglia, nè motteggiar del vero; perciò che chi ode, vede e tace, altri non nuoce e vive sempre in pace.
Fu adunque nell’estreme parti di Lombardia un uomo chiamato Bernio, il quale, quantunque de’ beni della fortuna abondevole non fusse, non però d’animo e di cuore agli altri inferiore si reputava. Costui prese per moglie una valorosa e gentilesca donna, nominata Alchia; la quale, avenga che di bassa condizione fusse, era però dotata d’ingegno e di laudevoli costumi, e tanto amava il marito, quanto un’altra che trovar si potesse giammai. Essi molto desideravano figliuoli, ma la grazia da Iddio non gli era concessa; perciò che l’uomo il più delle volte non sa quello che addimandando più li convenga. Stando ambeduo in questo desiderio e veggendo la fortuna essergli al tutto contraria, costretti da lungo desio, deliberorono di prenderne uno e per propio e legittimo figliuolo tenerlo