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Quando fra tante donne il vago sole,
  Che mi dà morte e vita,
  Muove gli ardenti suoi splendidi rai,
  Di lei più bella, Amor, non vidi mai.
Dico, felice è in vita
  Non chi la vede pur, ma chi parole
  D’angelico intelletto
  L’ode formar con la sua santa bocca:
  Grazia che forse a pochi oggidì tocca.
  Oh me ben nato, se d’un tanto oggetto
  E ben così perfetto
  Degno per sua mercè qua giù mi sia,
  E veggia il fin della speranza mia.


La canzone fu diligentemente ascoltata e commendata da tutti. Ma vedendo la Signora che ella al suo fine era già pervenuta, comandò a Fiordiana, a cui la prima favola della quarta notte toccava, che metesse mano ad una, e l’ordine dell’incominciato trastullo seguisse. La quale, non men desiderosa di dire che d’ascoltare, in cotal maniera a dire incominciò.

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