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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Svevo - Senilità, 1927.djvu{{padleft:183|3|0]]altro appuntamento ch’ella aveva dovuto rifiutargli essendo occupata tutta la giornata fino a tarda notte dalla signora Deluig, che le aveva commesso un vestito da ballo. S’accordarono di vedersi due giorni dopo: — Ma non in questa casa — disse Angiolina subito arrossata dall’ira. — Come puoi immaginare una cosa simile? Non voglio mica espormi al pericolo di farmi ammazzare da mio padre. — Emilio assicurò che avrebbe provveduto lui alla stanza pel prossimo ritrovo. Gliel’avrebbe indicata domani con un biglietto.
Il possesso la verità? La bugia continuava spudorata come prima, ed egli non scorgeva alcun modo per liberarsene. Nell’ultimo bacio, dolcemente, ella gli raccomandò discrezione, col Balli specialmente. Ella ci teneva alla propria fama.
Col Balli Emilio fu indiscreto subito, la stessa sera. Parlò di proposito, con l’intenzione di reagire alle menzogne d’Angiolina, senza tener conto delle raccomandazioni di lei, intese certamente a ingannare lui e non a tener all’oscuro gli altri. Ma poi sentì una grande soddisfazione di poter raccontare al Balli d’aver posseduto quella donna. Fu una soddisfazione intensa, importante, che gli levò qualunque nube dalla fronte.
Il Balli lo stette a sentire da medico che vuol fare una diagnosi: — Mi pare proprio di poter essere sicuro che sei guarito.
Allora però Emilio sentì il bisogno di confidarsi, e raccontò dell’indignazione che provocava in lui il