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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Svevo - Senilità, 1927.djvu{{padleft:99|3|0]]vedendo che le due donne s’erano fermate per attenderli.
Il giorno appresso, in un istante in cui Amalia aveva dovuto andare in cucina, il Balli raccontò che per un caso, l’errore di un fattorino, egli aveva scoperto che Margherita dava degli appuntamenti ad un altro — precisamente un artista — disse egli con rabbia. — Ciò mi rattristò profondamente. È un’infamia d’esser trattato così. Mi posi a fare delle indagini e quando credetti di aver scoperto il mio rivale, trovai che nel frattempo erano divenuti due. La cosa diventava molto più innocente. Allora per la prima volta mi degnai di fare delle indagini sulla famiglia di Margherita e trovai ch’era compostoFonte/commento: Pagina:Svevo - Senilità, 1927.djvu/295 della madre e di una caterva di sorelle giovanissime. Capisci? Ella deve provvedere all’educazione di tutte quelle ragazze. — Poi il Balli, con voce profonda dalla commozione, concluse: — Figurati che da me ella non ha voluto accettare un centesimo. Voglio che confessi, mi racconti tutto. La bacierò un’ultima volta, le dirò di non serbarle alcun rancore, e la lascerò conservando di essa il più dolce ricordo. — Poi, subito, fumando egli si rasserenò e quando Amalia rientrò, egli cantarellava a mezza voce:
— Pria confessi il delitto e poscia muoia!
La stessa sera Emilio raccontò la storia di Margherita ad Angiolina. Ella ebbe un impeto di gioia che le fu impossibile di celare. Poi capì essa stessa che doveva farsi perdonare da Emilio un tale movimento. Ma fu difficile: Come era doloroso per lui