< Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

cile. Non seppe però sognare di venirne amato, perché su quel volto calmo, marmoreo non sapeva immaginare l’espressione dell’affetto o del desiderio. Fece un sogno da ragazzo vizioso. Ella si abbandonava a lui fredda, per compiacenza o per vendicarsi di un terzo oppure per ambizione. I suoi sogni sempre cominciavano col ricamare sul reale per poi allontanarsene completamente, e con facilità si figurava di valere tanto agli occhi di Annetta da venirne amato anche per ambizione. 

Da solo non trovava la via per recarsi da Annetta. L’invito che gli era stato fatto non gli sembrava abbastanza concreto e il primo mercoledí non vi andò dopo di aver cercato per tutta la settimana inutilmente Macario acciocché lo accompagnasse. Quei suoi sogni su Annetta dovevano renderlo anche piú timido pel timore di lasciarne trapelare qualche cosa. 

Desiderava però di rivedere Annetta e piú intensamente che non la prima volta allorché per lui si era trattato soltanto di farsi ben volere dalla figliuola del suo principale. Ora l’amava! Quello doveva essere l’amore, il desiderio di una persona e di nessun’altra. Egli sottilizzava sui suoi sensi agitati non potendolo su un sentimento qualunque che gli mancava. Nei pochi giorni in cui aveva inutilmente cercato di soffocare i suoi desideri dando loro altra direzione s’era sentito diventare uomo, adulto. Egli desiderava una donna, quella, e tutte le altre, per lui, per i suoi sensi, non esistevano. Si rammentava degli appunti ch’egli aveva fatti alla figura di Annetta e ora si meravigliava di non aver subito compreso che l’originalità di quella figura e la sua bellezza erano precisamente formate da ciò ch’egli aveva qualificato per difetti. Gli occhi poco neri! I capelli non abbastanza ricciuti! Annetta aveva una figura da Venere e quella testa con gli occhi azzurri, tranquilli, i capelli lisci quasi modestamente, era la testa dell’intelligenza. Un bacio su quelle labbra che non sembravano capaci di corrispondervi doveva essere tanto piú delizioso! 

Quando al mercoledí susseguente s’imbatté in Macario il quale per incarico di Annetta gli fece i piú forti rim-

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.