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re ad Alfonso molti dolori dai quali avrebbe potuto rifugiarsi fra le braccia sempre aperte di Lucia. Quando Alfonso ancora passava buona parte del suo tempo con essi, ella s’era divertita a fare qualche allusione maliziosa allo scopo di saperne di piú, e il contegno di Alfonso fu tanto balordo ch’ella, sulle indicazioni tratte da lui in questo modo, poté persino seguire le fasi per cui passò quest’amore, vicende solite ch’ella caratterizzò all’ingrosso come le sapeva: — Caldo... freddo... disputa... pace... lo amava! 

Lo amava, certo, lo amava! Ella lo aveva letto sulla fronte di Alfonso quella sera in cui egli era ritornato beato dalla visita ai Maller, dopo tre giorni di disperazione in seguito all’avventura con Fumigi. In quei tre giorni ella aveva tutto sperato; dopo, ella fu là là per disperare perché il bacio di Annetta era quasi visibile sulle labbra di Alfonso: gli aveva mutato la fisonomia. 

Ma subito la mattina appresso sperò d’essersi ingannata vedendolo in tinello, a colazione, molto triste. Gli si sedette accanto e con l’aspetto di affettuosa partecipazione gli chiese la causa dei suoi malumori, dei dolori da cui doveva essere travagliato a giudicarne dalla sua fisonomia. Egli rispose tristamente che era indisposto, ma quando la signora con un poco d’ira lo ammoní che delle signorine del gran mondo non bisognava fidarsi perché si compiacevano di lusingare civettando ma che alla fine abbandonano senza riguardi, egli rispose di non comprendere a chi ella volesse alludere perché egli non veniva lusingato da nessuno. Ebbe però un sorriso lieto e sicuro di persona che sa il fatto suo cosí ch’ella lo lasciò convinta di aver giudicato giustamente la sera innanzi. Annetta gli aveva detto di amarlo e forse lo amava. Per trarne delle conclusioni, ella voleva attendere di sapere che cosa ne pensasse il vecchio Maller, il quale con la sua opposizione poteva restituire Alfonso a Lucia. Comunicò al marito le sue osservazioni e vi appiccicò una lunga ragionata con la quale volle provare a lui, e nello stesso tempo a sé stessa, che Maller non avrebbe dato giammai il suo assenso al matrimonio della figliuola con un impiegatuccio. 

Il Lanucci, invece, udí con gioia dell’avventura di Al-

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