< Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

tegno di Mascotti, perché, tutto inteso a gustare le prime sensazioni che si attendeva dal rivedere il villaggio, non trovava il tempo di osservarlo. 

L’autunno aveva già spogliata la valle e cosí nuda tradiva la vicinanza della regione dei sassi. La campagna non aveva il colore bruno della terra fertile, umida, ma era sbiancata dalla presenza della pietra bianca che pochi chilometri piú in giú o anche piú in su signoreggiava. Nei campi piú vicini si vedevano i piccoli sassi misti alla terra, v’erano lasciati acciocché il vento boreale che anche qui infuriava non spazzasse via la terra libera; qualche masso maggiore era piantato solidamente e interrompeva la regolarità del solco o impediva nel suo sviluppo qualche albero che rimaneva gracile e con la corona povera. 

Le case del villaggio, nella nebbia leggera che copriva la valle, erano appena appena visibili; visibile invece come una striscia lucida la via larga sulla quale doveva poggiare la casa dei Nitti e che senza mutare direzione diveniva la via principale del villaggio. Il paesaggio non gli dava alcuna sorpresa; se ne era rammentato nei minimi particolari. Di là dal villaggio vedeva biancheggiare la punta del colle di sassi, una cupola regolare senza case e senza vegetazione, alla sua destra un piccolo bosco di pini giovani piantato per lottare con una plaga di sassi. Ma dacché egli era partito il boschetto aveva fatto pochi progressi. 

Ebbe una sola sorpresa. Aveva creduto che la sua casa si trovasse piú vicina al villaggio; nel suo desiderio che la madre fosse meno lontana dall’abitato, aveva spostata la casa e la cercò ove non c’era. Giaceva proprio molto lontana, perduta in mezzo ai campi, sola, mentre il vecchio Nitti aveva sperato ch’essendo da quella parte la zona piú fertile della valle ben presto sarebbe stata piú abitata.  

Alfonso accelerava impaziente il passo. Vedeva ora un lato della casa, rosso di terra cotta. La facciata era volta verso il villaggio ed era l’unico lato che avesse delle finestre meritevoli di tale nome; la postica aveva due buchi

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.