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Ella non aveva compreso perfettamente, e certo quel poco che aveva compreso non la convinceva, ma lo ammirava vedendolo convinto e commosso per quelle idee, e l’enorme esclusione con cui egli aveva chiuso la sua predica la fece rimanere a bocca aperta. Per lui invece quel discorso era stato di maggior importanza di quanto avrebbe potuto prevedere; aveva terminato col convincersi. Giammai non era stato conscio con tanta chiarezza dei sentimenti che da sí lungo tempo fervevano nel suo animo. La sorpresa di sentirsi tanto lieto e tanto tranquillo gl’impedí di dolersi di non essere giunto a migliore risultato con Lucia. Ella gli aveva gettato uno sguardo che significava tutt’altro che rinunzia. Era pericoloso parlare con troppo calore a quella ragazza. 

Ora sapeva perché aveva rinunziato ad Annetta. Non aveva nulla da rimproverarsi perché aveva agito secondo la propria natura ch’egli non ancora aveva conosciuto. Era bene sapere finalmente i moventi direttivi di quell’organismo che ogni giorno gli aveva apportato delle sorprese. Conoscendoli egli ora poteva risparmiarsi altre deviazioni da quella via che la natura gli aveva imposta: una via aggradevole, facile e senza meta. 

Volle essere piú rassegnato nelle posizioni false e dolorose in cui gli toccò di trovarsi ancora di spesso. Non che riconoscesse di venir giustamente punito, ma si confortava col pensiero che ben presto lo si sarebbe dimenticato e che da parte sua piú mai non avrebbe compromessa la propria pace. 

Prarchi desiderò ch’egli vedesse Fumigi e lo pregò di andare con lui una mattina al caffè della Stazione ove il povero ammalato passava il suo tempo a copiare giornali. Gli fece vedere uno scritto di Fumigi, documento prezioso ch’egli portava con sé. Era un margine staccato da qualche giornale, riempito da segni con matita fatti con forza fino a stracciare la carta. Alcune lettere erano in stampa e capovolte, altre fatte in corsivo, ma la loro forma era soltanto approssimativamente giusta, mentre le stampate erano copiate con esattezza. 

Bisognò risolversi di andare a vedere l’ammalato. Prar-

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