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vita da sognatore il sogno non lo aveva posseduto giammai cosí interamente. Depose la penna e mise la testa fra le mani. Avrebbe voluto riflettere ma sognava irresistibilmente. Annetta lo voleva morto! Desiderò che le riuscisse e che poi lo rimpiangesse. Sognava che l’amore per lui, senz’altra causa, un giorno le rinascesse nel cuore e che ella andasse alla sua tomba a spargervi fiori e lagrime. Oh! quanta buona calma in quel cimitero ch’egli sognava verde e riscaldato dal sole. 

Quando riaperse gli occhi fu sorpreso di trovarsi dinanzi quel pezzo di carta da lettera. 

Doveva battersi con Federico Maller in una lotta impari nella quale il suo avversario aveva tutti i vantaggi: l’odio e l’abilità. Che cosa poteva sperare? Gli rimaneva soltanto una via per isfuggire a quella lotta in cui avrebbe fatto una parte miserabile e ridicola, il suicidio. Il suicidio gli avrebbe forse ridato l’affetto di Annetta. Come in quell’istante non l’aveva amata giammai. Non si trattava piú d’interesse né di sensi. Quanto piú egli l’aveva vista allontanarsi da lui tanto piú l’aveva amata; ora che definitivamente perdeva ogni speranza di riconquistare quel sorriso, quell’affettuosa parola, la vita gli sembrava incolore, nulla. Una volta scomparso, Annetta non avrebbe piú avuto il ribrezzo della paura per lui, per il suo ricordo, ed era tutto quello ch’egli poteva sperare. Non voleva vivere dovendo continuare ad apparirle quale un nemico spregevole sospettato di voler danneggiarla e farle pagare a caro prezzo gli stessi favori da essa accordatigli. 

Non aveva pensato mai al suicidio che col giudizio alterato dalle idee altrui. Ora lo accettava non rassegnato ma giocondo. La liberazione! Si rammentava che fino a poco prima aveva pensato altrimenti e volle calmarsi, vedere se quel sentimento giocondo che lo trascinava alla morte non fosse un prodotto della febbre da cui poteva essere posseduto. No! Egli ragionava calmo! Schierava dinanzi alla mente tutti gli argomenti contro al suicidio, da quelli morali dei predicatori a quelli dei filosofi piú moderni; lo facevano sorridere! Non erano argomenti ma desiderî, il desiderio di vivere.

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