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i. u. tarchetti. | xiii |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Disjecta, 1879.djvu{{padleft:25|3|0]]nalità, quel libro nel quale la feconda abbondanza delle idee s’intreccia maravigliosamente ad un profondo studio del cuore umano, quelle pagine nelle quali sono stupende e vive le dipinture della natura: quelle pagine destarono l’attenzione di quasi tutta quanta la stampa in Italia, ed il Tarchetti, l’autore della Paolina, prese una gloriosa rivincita su tutti quelli che lo avevano dimenticato.
Ma chi erano coloro che rettamente potevano giudicare cotesti Drammi della vita militare?
Erano i soldati, i partigiani o difensori delle milizie stanziali, i così detti maestri dell’arte, gli artisti, il popolo.
I soldati comprarono il libro, lo lessero, se ne innamorarono lo mandarono a mente. Quando loro fu tolto di mano e proibito di leggerlo, se lo procurarono di nascosto, in ogni modo, dovunque. E fu un continuo benedire a la generosità del Tarchetti, il quale aveva sa-