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xiv i. u. tarchetti.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Disjecta, 1879.djvu{{padleft:26|3|0]]puto dire al mondo quali erano i veri dolori del soldato. Era questa una maniera di giudizio assai lusinghiera per lui, la quale voleva dire: lo scrittore di questo libro ha detto arditamente e schiettamente la verità.

I partigiani delle milizie stanziali cercarono di soffocarlo sotto la cospirazione del silenzio, credendo così di giungere a farlo dimenticare; ma eglino arrivarono troppo tardi e dovettero accontentarsi di discuterlo, e non potendo fare altro, anco di confutarlo, rimenando le cose al punto, da dove il Tarchetti era di già partito. Lusinghiero giudizio anche questo, perchè, discutendo le teorie, si lasciava il libro andare felicemente per la sua strada.

I così detti maestri nell’arte dello scrivere cercando nell’opera del Tarchetti la forma liscia, lo stile piano, ed il periodo armonioso, si scandolezzarono non trovandovi quasi nulla di tutto questo e non seppero persuadersi nè comprendere perchè si elogiava tanto un libro, che

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