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II.
NEL DÌ DE’ MORTI
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I.
Suonano a festa: olezzan di viole
Le morte zolle e si allegra la terra;
Cantano augelli, sfogliansi le aiuole...
Tacciono i morti e dormono sotterra.
Inverno riede; Autunno, come suole,
L’ultime gemme de’ fiori disserra,
Ronzano insetti e volteggiano al sole...
Tacciono i morti e dormono sotterra.
Dormono stesi, immobili, stecchiti
Nell’umido, che stilla entro la fossa,
Col lenzuol roso e co’stinchi imbianchiti.
O padre mio, una voce mi dice
E mi suona nell’anima commossa
Che tu sei morto e non fosti felice!
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