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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Paolina, 1875.djvu{{padleft:105|3|0]] mente agli uomini. Di qui l’origine dei grandi mali che travagliano la società: braccia instancabili non rimunerate, e braccia inattive ozianti nell’agiatezza; mezzi di sussistenza accumulati a dismisura sopra un solo membro, e assoluta privazione in un altro: dovunque una varietà di fortune, una disparità di compensi, una noncuranza dei meriti, una violazione dei diritti, una pompa di egoismo che fa raccapricciare l’uomo onesto di questo dileggio sanguinoso della giustizia.
Questi pensieri avevano occupato lungo tempo la mente di Marianna, e quella buona fanciulla vi era giunta per un ragionamento facile altrettanto che naturale. Un giorno aveva detto a sè medesima: io lavoro dodici ore e talvolta quattordici tra il giorno e la notte; è tutto ciò che è umanamente possibile di fare, e tuttavia non ricevo che quaranta centesimi alla giornata, una somma che non basta al mio sostentamento. Perchè ciò? E mentre stava cercando la soluzione di questo quesito, Paolina le aveva detto: — Mia buona sorella, se le cose nostre camminano a questo modo, io temo che i nostri guadagni non basteranno neppure ai bisogni più essenziali della vita: la venditrice di ricami mi ha prevenuta stamane che non acquisterà altri lavori fino a che non abbia dato un migliore avviamento al suo commercio; e nel tornarmene attristata da questa notizia, ho avuto sentore del fallimento della vostra sartoria, perciò entrambe rimarremo senza lavoro: ma non è motivo questo di affliggersi a dismisura. Che ne dite?
— Io non mi affliggerò perchè mi infondete molto co-