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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Paolina, 1875.djvu{{padleft:109|3|0]] mani.... quando lo vorrete, ciò che non s’è potuto far subito allora.
— E come? disse Paolina meravigliata e confusa dalla gioia.
— Nulla di più facile, aggiunse la signora, egli è tornato, io lo rividi stamane: oh quanto mutato, cara fanciulla, quanto mutato! La perdita di sua madre lo ha guarito del tutto, lo ha trasformato; scommetterei che non lo riconoscereste più rivedendolo. Immaginatevi un uomo grave, benefico, onesto, generoso, in una parola tutto diverso da quello che fu un tempo, e con nessun’altra intenzione che di rimediare con buone opere alle storditezze del suo passato.
— Povero signore! esclamò Paolina.
— Oh sì, disse madama, egli è ora veramente meritevole della vostra compassione, e posso dire anche del vostro perdono — perchè, sapete che cosa mi ha detto di voi? Quando io gli rinnovai il racconto della prigionia di Luigi, egli m’interruppe con calore: ancora prigione! ma è un’ingiustizia;... un abuso.... parlerò io al mio amico il presidente.... e quella signora Paolina.... ah vorrei pur giovarle! io ho molti torti, troppi torti verso di lei; potessi almeno ripararli; ma lo farò ad ogni modo. Se nel venire alla vostra scuola passasse un momento da me, se l’osasse; solo che io intendessi da lei i più minuti schiarimenti del fatto, e non tarderei un istante a mostrarle la mia devozione.
Ecco quello che voleva dirvi Paolina; ora farete a modo vostro, vedrete voi a qual partito sarà meglio appigliarvi; se lasciar fare al tempo o presentarvi al marchese.