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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Paolina, 1875.djvu{{padleft:112|3|0]] fanno traboccare la bilancia della giustizia con biglietti di banca.
E la giustizia umana non ha punizioni che per piccoli delitti, delitti quasi necessarî, delitti palesi, delitti che si aggirano sopra l’infima classe sociale e che sono provocati dalle privazioni, dalla fame e dall’oppressione silenziosa ma attiva della classe superiore. — La seduzione esercitata come un giuoco di borsa, e consumata nel secreto ben custodito del mediatore, scelta a scopo unico di vita, e maturata sulla via senza la maschera della simulazione, trova un appoggio nell’apatia e quasi nel consenso della legge, per quanto apporti la morte civile della famiglia e svincoli per sempre i mille affetti che la compongono; ma il furto di un pane è punito con sette anni di reclusione. Quanti Valjeans gemono nelle galere dello Stato! Da questa reazione della giustizia procedendo il libero esercizio di questo delitto domestico, non impedito che debolmente dall’opinione, ne deriva quella trasformazione mostruosa del carattere umano, per cui non potendo avviarsi decisamente ad una meta, nè a quella della virtù, nè a quella del vizio, sconosciuta ed osteggiata sempre la prima, contesa l’altra dall’istinto, e dalla severità dei giudizî, si rimane in una via di mezzo, in una mediocrità che ne impicciolisce e ne snatura l’essenza, perchè l’uomo nel suo stato di natura fu sempre grande, sia nella virtù che nel delitto. Indarno cercheremmo nella società attuale le traccie giganti di quegli uomini che ci hanno preceduti; noi vi troviamo una plebe di fanciulli incanutiti, anime sterili e monche, le cui aspirazioni furono travolte, troncate