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paolina. 141

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Paolina, 1875.djvu{{padleft:141|3|0]] zoni di tela hanno i diacciuoli.... e la vuol essere una giornata freddissima domani.

Non v’ha rimedio, tu ti abbrucierai le ali, povera bestia! diceva la Mineu ad una falena che aleggiava intorno alla fiamma della sua candela, e colla mano sottile e cadaverica tentava allontanarla dal lume; ma la farfalla vi tornava con ostinazione e vi fu un momento in cui, eludendo le cure pietose della fanciulla, percosse nella fiamma e cadde nel grasso liquefatto. Produsse uno scioppiettìo, poi si avvinghiò convulsivamente al lucignolo e vi si accese, ebbe il suo istante di luce e di apoteosi, poi si spense e rotolò giù pel fianco della candela, in un atomo nero e quasi impercettibile.

La Mineu lo raccolse sulla punta di uno spillo, lo guardò cogli occhi inumiditi di lacrime, che stavano per prorompere, e disse con una profonda commozione che solo non può sembrare impossibile a coloro che furono nella loro fanciullezza sensibili e sventurati: «Tu hai voluto morire, sì tu hai voluto morire, eppure tu eri così bella, tu eri così felice, potevi volare, potevi aggirarti per queste tre camere che erano per te un mondo vastissimo; tu sai se io ti avrei

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