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Non mai nella mia vita mi era trovato avvolto in una trama più triste e più complicata. Quali erano i bisogni di Davide? che cosa gli aveva detto il conte di Sagrezwitcth? come poteva egli parlarmi con tanta sicurezza di una vendetta che doveva compiersi senza di lui? e perchè era egli partito? Anche la salvezza di Silvia, se tal cosa era ancora possibile, non mi confortava della mia dispiacenza di aver confidato a Davide il segreto del barone di Saternez, e di averlo messo nella possibilità di vendicarsene. Io era in dovere di rimediare, se lo poteva, al male che aveva fatto. Non mancavano più che sette giorni all’epoca fissata per le nozze, e questa vendetta, il cui scopo era d’impedirle, avrebbe dovuto compiersi in quell’intervallo di tempo.

Risolsi di recarmi a visitare il giovane barone, e secondo ciò che egli avrebbe risposto alle mie insinuazioni, confidargli interamente, o lasciargli sospettare il pericolo che lo minacciava. Distrussi la lettera di Davide: e valendomi dell’indirizzo che egli mi aveva dato del suo rivale, mi recai tosto alla sua casa.

Il barone di Saternez non si mostrò punto meravigliato di vedermi; mi porse la mano

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