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— Il signore ha viaggiato?
— Sì, rispose Rosen sono stato un’altra volta da Dover a Calais, passando per l’arcipelago greco.
— Avete detto?
— Da Dover.
— A Calais?
— A Calais, precisamente, e attraversando l’arcipelago greco.
Tutti gli astanti diedero in uno scoppio di risa, e lo stesso Lamperth fece mostra di chinarsi a raccogliere il tovagliolo cadutogli dalle ginocchia, per nascondere il prurito che si sentiva di ridere, e non guastare i progetti del suo compagno.
— Signori, disse Rosen gravemente, a meno che voi non abbiate navigato sopra una conca di cartone in una vasca artificiale del vostro giardino, o vestiate in questo momento l’uniforme della marina francese per fare una comparsa da teatro, dovreste sapere che si può partire da Dover, attraversare tutta la terra, non solamente l’arcipelago greco, e giungere a Calais dopo aver compiuto il viaggio più semplice e più naturale del mondo
— Voi avete delle cognizioni geografiche molto profonde, disse uno dei viaggiatori, ma io vi consiglierei a non manifestarle pubblicamente, se v’importa che non si rida di voi, e a difenderle con meno calore se non desiderate di trovare qualcuno che v’abbia ad accorciare le orecchie.
— Per il cielo, esclamò Rosen sollevandosi e battendo del pugno sul tavolo, mentre si