< Pagina:Tarchetti - Racconti umoristici, 1869.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Racconti umoristici, 1869.djvu{{padleft:5|3|0]]

AI LETTORI




L’autore di questi due racconti fu uomo che ebbe lagrime e dolori molti; gioje pochissime; rari sorrisi e fugaci. Nondimeno talvolta fu piacevole, e in queste pagine si è ingegnato di farvi ridere.

Vi è egli riuscito? Forse non ha fatto che ripetere in altra cadenza, con altro ritmo quell’inno di dolore che proruppe così spontaneo e così gagliardo dal suo petto. Forse la sua maschera è sdruscita e sotto il riso del gioviale s’indovina il gemito d’uno che soffre.

Usategli venia, e siategli grati dell’intenzione. Pensate che egli dorme alcune braccia sotterra, e che non raggiunse il ventinovesimo anno.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.