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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Racconti umoristici, 1869.djvu{{padleft:59|3|0]]e i primi tentativi che avete fatto per morire vi hanno già creata una responsabilità abbastanza grave.

— È vero, interruppe Rosen, con accento mortificato, ma la verità verrebbe poi sempre alla luce,

E avendo veduto che Lamperth aveva come accennato del capo in atto di adesione, dopo un istante di silenzio, afferrò le sue mani, si sollevò un poco sul guanciale, e gli disse con suono di voce supplichevole:

— Lamperth, mio buon amico, ve ne scongiuro, deh! procuratemi un veleno.

— Impossibile, rispose Lamperth con aspetto grave e severo; io posso assistere alla vostra morte, posso assecondare fino ad un certo punto i vostri disegni, giacchè ho compreso che è impossibile di potervene distogliere; ma non posso procurarvi io medesimo i mezzi di morire, Rivolgetevi ad altri. La mia coscienza m’impedisce di favorirvi,

— Bene, bene, disse Rosen, sia come non detto, ma ciò non di meno voi sapete che ho della simpatia per voi…. voi siete incaricato di una lettera per mia moglie... avete ricevute le mie confidenze... ve ne prego, ottimo signor Lamperth, non mi abbandonate sì presto.... Se non posso morire qui, conto di venire con voi in Italia, dove credo che un uomo che non chieda che di morire, possa correre miglior fortuna che in Francia,

— Oh! in quanto a questo rassicuratevi, disse Lamperth, io vi seguirò dappertutto, e indugierò a partire da Montdidier fino a che

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