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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tarchetti - Racconti umoristici, 1869.djvu{{padleft:96|3|0]]lotta del bisogno coll’impotenza, dell’aspirazione col nulla, dell’ideale col fango; — e in mezzo a tutto ciò qualche punto nero e qualche raggio di sole, qualche virtù, qualche vizio, alcune colpe, molti affetti, molte lacrime e molte delusioni — tale è la storia sintetica della mia esistenza.
Ma pure in questo povero dramma della mia vita fuvvi un giorno così splendido, così ricco di avvenimenti bizzarri e insperati, così fertile di piaceri sommi come di sommi dolori, che mi parrebbe non poter essere più in pace con me stesso, se dappoichè mi sono dato al mestiere del letterato, e mi sono proposto di destare nell’anima degli altri un eco delle sensazioni della mia, frodassi l’umanità di un racconto così meraviglioso.
E sento nel cuore una voce che mi dice: non ti si presterà fede, ti si accuserà di menzogna... No miei lettori, no che voi non mi potreste smentire: io vi esporrò il mio racconto con tutta la coscienziosa veracità di uno storico, io non esagererò menomamente l’importanza delle mie avventure, e se queste vi parranno da principio o un poco strane o impossibili, esitate nondimeno a giudicare della loro veracità fino a che non avrete letto compiutamente il mio racconto.
La grande isola di Potikoros giace nell’Oceano equinoziale, al trentesimo grado di latitudine, non molto lontana dal piccolo arcipelago dei Navigatori.
È uno dei punti più meravigliosi della terra: tutte le delizie favolose dell’Eden, i paesaggi