Questa pagina è stata trascritta ma deve essere formattata o controllata. |
scena prima. | 31 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Aminta, Manuzio, 1590.djvu{{padleft:40|3|0]]
40Queſte mie spalle larghe, e queſte braccia
Toroſe, e nerborute, e questo petto
Setoſo, e queſte mie velate coſcie
Son di virilità, di robustezza
Indicio: e, ſe no’l credi, fanne proua.
45Che vuoi tu far di questi tenerelli,
Che di molle lanugine fiorite
Hanno à pena le guancie? e che con arte
Diſpongono i capelli in ordinanza?
Femine nel ſembiante, e ne le forze
50Sono coſtoro. hor dì, ch’alcun ti ſegua
Per le ſelue, e pe i monti, e’ncontra gli orſi,
Et incontra i cinghiai per te combatta.
Non ſono io brutto, nò, nè tu mi sprezzi,
Perche sì fatto io ſia, ma ſolamente,
55Perche pouero ſono; ahi, che le ville
Seguon l’eſſempio de le gran Cittadi;
E veramente il ſecol d’oro è questo,
Poiche ſol vince l’oro, e regna l’oro.
Ò chiunque tu foſti, che inſegnasti
60Primo à vender l’amor, ſia maledetto
Il tuo cener ſepolto, e l’oſſa fredde,
E non ſi troui mai Pastore, ò Ninfa,
Che lor dica paſſando, Habbiate pace;
Ma le bagni la pioggia, e moua il vento,
65E con piè immondo la greggia il calpeſtri,
E’l peregrin. Tu prima ſuergognaſti
La nobiltà d’amor: tu le ſue liete
Dolcezze inamariſti. Amor venale,
40Queste mie spalle larghe, e queste braccia
Torose, e nerborute, e questo petto
Setoso, e queste mie velate coscie
Son di virilità, di robustezza
Indicio: e, se no’l credi, fanne prova.
45Che vuoi tu far di questi tenerelli,
Che di molle lanugine fiorite
Hanno a pena le guancie? E che con arte
Dispongono i capelli in ordinanza?
Femine nel sembiante, e ne le forze
50Sono costoro. Or di’, ch’alcun ti segua
Per le selve, e pe i monti, e’ncontra gli orsi,
Ed incontra i cinghiai per te combatta.
Non sono io brutto, no, né tu mi sprezzi,
Perché sì fatto io sia, ma solamente,
55Perché povero sono; ahi, che le ville
Seguon l’essempio de le gran Cittadi;
E veramente il secol d’oro è questo,
Poiché sol vince l’oro, e regna l’oro.
O chiunque tu fosti, che insegnasti
60Primo a vender l’amor, sia maledetto
Il tuo cener sepolto, e l’ossa fredde,
E non si trovi mai Pastore, o Ninfa,
Che lor dica passando, Abbiate pace;
Ma le bagni la pioggia, e mova il vento,
65E con piè immondo la greggia il calpestri,
E’l peregrin. Tu prima svergognasti
La nobiltà d’amor: tu le sue liete
Dolcezze inamaristi. Amor venale,
Amor