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36 | atto secondo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Aminta, Manuzio, 1590.djvu{{padleft:45|3|0]]
Daf.Non sò. Siluia è ritroſa fuor di modo.
Tir.E coſtui riſpettoſo è fuor di modo.
Daf.È spacciato un’amante riſpettoſo:
Conſiglial pur, che faccia altro meſtiero,
85Poich’egli è tal. chi imparar vuol d’amare,
Diſimpari il rispetto; oſi, domandi,
Solleciti, importuni, al fine inuoli:
E, ſe queſto non baſta, anco rapiſca.
Hor, non ſai tu, com’è fatta la donna?
90Fugge, e fuggendo vuol, che altri la giunga;
Niega, e niegando vuol, ch’altri ſi toglia;
Pugna, e pugnando vuol, ch’altri la vinca.
Vè, Tirſi, io parlo teco in confidenza;
Non ridir, ch’io ciò dica. e ſoura tutto
95Non parlo in rime. tu ſai, s’io ſaprei
Renderti poi per verſi altro, che verſi.
Tir.Non hai cagion di ſoſpettar, ch’io dica
Coſa giamai, che ſia contra tuo grado.
Ma ti prego, ò mia Dafne, per la dolce
100Memoria di tua freſcha giouanezza,
Che tu m’aiti ad aitar Aminta
Miſerel, che ſi muore. Daf. Ò che gentile
Scongiuro hà ritrouato queſto ſciocco
Di rammentarmi la mia giouanezza,
105Il ben paſſato, e la preſente noia.
Ma, che vuoi tu, ch’io faccia? Tir. À te non manca
Nè ſaper, nè conſiglio. baſta ſol, che
Ti disponga à voler. Daf. Hor sù dirotti
Daf.Non so. Silvia è ritrosa fuor di modo.
Tir.E costui rispettoso è fuor di modo.
Daf.È spacciato un amante rispettoso:
Consiglial pur, che faccia altro mestiero,
85Poich’egli è tal. Chi imparar vuol d’amare,
Disimpari il rispetto; osi, domandi,
Solleciti, importuni, al fine involi:
E, se questo non basta, anco rapisca.
Or, non sai tu, com’è fatta la donna?
90Fugge, e fuggendo vuol, che altri la giunga;
Niega, e niegando vuol, ch’altri si toglia;
Pugna, e pugnando vuol, ch’altri la vinca.
Ve’, Tirsi, io parlo teco in confidenza;
Non ridir, ch’io ciò dica. E sovra tutto
95Non porlo in rime. Tu sai, s’io saprei
Renderti poi per versi altro, che versi.
Tir.Non hai cagion di sospettar, ch’io dica
Cosa giamai, che sia contra tuo grado.
Ma ti prego, o mia Dafne, per la dolce
100Memoria di tua fresca giovanezza,
Che tu m’aiti ad aitar Aminta
Miserel, che si muore. Daf. O che gentile
Scongiuro ha ritrovato questo sciocco
Di rammentarmi la mia giovanezza,
105Il ben passato, e la presente noia.
Ma, che vuoi tu, ch’io faccia? Tir. A te non manca
Né saper, né consiglio. Basta sol, che
Ti disponga a voler. Daf. Or su dirotti
Debbiamo