Questa pagina è stata trascritta ma deve essere formattata o controllata. |
38 | atto secondo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Aminta, Manuzio, 1590.djvu{{padleft:47|3|0]]
Che l’habbia ſempre preſſo à la ſua fame?
Daf.Ma, chi ritroua il ben, s’egli no’l cerca?
Tir.Perigiloſo è cercar, quel che trouato
140Trastulla ſi, ma più tormenta aſſai
Non ritrouato. allhor vedraſſi amante
Tirſi mai più, ch’Amor nel ſeggio ſuo
Non haurà più nè pianti, nè ſospiri.
À bastanza hò già pianto, e ſospirato.
145Faccia altri la ſua parte. Daf. Ma non hai
Già goduto à bastanza. Tir. Nè deſio.
Goder, ſe così caro egli ſi compra.
Daf.Sarà forza l’amar, ſe non fia voglia.
Tir.Ma non ſi può sforzar chi stà lontano.
Daf.150Ma, chi lung’è d’Amor? Tir. Chi teme, e fugge.
Daf.E che gioua fuggir da lui, c’hà l’ali?
Tir.Amor naſcente hà corte l’ali, à pena
Può sù tenerle, e non le spiega à volo.
Daf.Pur non s’accorge l’huom, quand’egli naſce:
155E, quando huom ſe n’accorge, è grande, e vola.
Tir.Non, s’altra volta naſcer non l’ha viſto.
Daf.Vedrem, Tirſi, s’haurai la fuga à gli occhi,
Come tu dici. io ti protesto, poi
Che fai del corridore, e del ceruiero,
160Che, quando ti vedrò chieder aita,
Non mouerei, per aiutarti, un paſſo,
Un dito, un detto, una palpebra ſola.
Tir.Crudel, daratti il cor vedermi morto?
Se vuoi pur, ch’ami, ama tu me: facciamo
Che l’abbia sempre presso a la sua fame?
Daf.Ma, chi ritrova il ben, s’egli no’l cerca?
Tir.Perigiloso è cercar, quel che trovato
140Trastulla sì, ma più tormenta assai
Non ritrovato. Allor vedrassi amante
Tirsi mai più, ch’Amor nel seggio suo
Non avrà più né pianti, né sospiri.
A bastanza ho già pianto, e sospirato.
145Faccia altri la sua parte. Daf. Ma non hai
Già goduto a bastanza. Tir. Né desio.
Goder, se così caro egli si compra.
Daf.Sarà forza l’amar, se non fia voglia.
Tir.Ma non si può sforzar chi sta lontano.
Daf.150Ma, chi lung’è d’Amor? Tir. Chi teme, e fugge.
Daf.E che giova fuggir da lui, c’ha l’ali?
Tir.Amor nascente ha corte l’ali, a pena
Può su tenerle, e non le spiega a volo.
Daf.Pur non s’accorge l’uom, quand’egli nasce:
155E, quando uom se n’accorge, è grande, e vola.
Tir.Non, s’altra volta nascer non l’ha visto.
Daf.Vedrem, Tirsi, s’avrai la fuga a gli occhi,
Come tu dici. io ti protesto, poi
Che fai del corridore, e del cerviero,
160Che, quando ti vedrò chieder aita,
Non moverei, per aiutarti, un passo,
Un dito, un detto, una palpebra sola.
Tir.Crudel, daratti il cor vedermi morto?
Se vuoi pur, ch’ami, ama tu me: facciamo
L'amor