< Pagina:Tasso - Aminta, Manuzio, 1590.djvu
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  Che l’habbia ſempre preſſo à la ſua fame?
  Daf.Ma, chi ritroua il ben, s’egli no’l cerca?
  Tir.Perigiloſo è cercar, quel che trouato
  140Trastulla ſi, ma più tormenta aſſai
  Non ritrouato. allhor vedraſſi amante
  Tirſi mai più, ch’Amor nel ſeggio ſuo
  Non haurà più nè pianti, nè ſospiri.
  À bastanza hò già pianto, e ſospirato.
  145Faccia altri la ſua parte.
     Daf.     Ma non hai
  Già goduto à bastanza.
     Tir.     Nè deſio.
  Goder, ſe così caro egli ſi compra.

  Daf.Sarà forza l’amar, ſe non fia voglia.
  Tir.Ma non ſi può sforzar chi stà lontano.
  Daf.150Ma, chi lung’è d’Amor?     Tir.     Chi teme, e fugge.
  Daf.E che gioua fuggir da lui, c’hà l’ali?
  Tir.Amor naſcente hà corte l’ali, à pena
  Può sù tenerle, e non le spiega à volo.

  Daf.Pur non s’accorge l’huom, quand’egli naſce:
  155E, quando huom ſe n’accorge, è grande, e vola.

  Tir.Non, s’altra volta naſcer non l’ha viſto.
  Daf.Vedrem, Tirſi, s’haurai la fuga à gli occhi,
  Come tu dici. io ti protesto, poi
  Che fai del corridore, e del ceruiero,
  160Che, quando ti vedrò chieder aita,
  Non mouerei, per aiutarti, un paſſo,
  Un dito, un detto, una palpebra ſola.

  Tir.Crudel, daratti il cor vedermi morto?
  Se vuoi pur, ch’ami, ama tu me: facciamo


  Che l’abbia sempre presso a la sua fame?
  Daf.Ma, chi ritrova il ben, s’egli no’l cerca?
  Tir.Perigiloso è cercar, quel che trovato
  140Trastulla sì, ma più tormenta assai
  Non ritrovato. Allor vedrassi amante
  Tirsi mai più, ch’Amor nel seggio suo
  Non avrà più né pianti, né sospiri.
  A bastanza ho già pianto, e sospirato.
  145Faccia altri la sua parte.
     Daf.     Ma non hai
  Già goduto a bastanza.
     Tir.     Né desio.
  Goder, se così caro egli si compra.

  Daf.Sarà forza l’amar, se non fia voglia.
  Tir.Ma non si può sforzar chi sta lontano.
  Daf.150Ma, chi lung’è d’Amor?     Tir.     Chi teme, e fugge.
  Daf.E che giova fuggir da lui, c’ha l’ali?
  Tir.Amor nascente ha corte l’ali, a pena
  Può su tenerle, e non le spiega a volo.

  Daf.Pur non s’accorge l’uom, quand’egli nasce:
  155E, quando uom se n’accorge, è grande, e vola.

  Tir.Non, s’altra volta nascer non l’ha visto.
  Daf.Vedrem, Tirsi, s’avrai la fuga a gli occhi,
  Come tu dici. io ti protesto, poi
  Che fai del corridore, e del cerviero,
  160Che, quando ti vedrò chieder aita,
  Non moverei, per aiutarti, un passo,
  Un dito, un detto, una palpebra sola.

  Tir.Crudel, daratti il cor vedermi morto?
  Se vuoi pur, ch’ami, ama tu me: facciamo

L'amor

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