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74.

Spera il poeta che, essendo la crudeltà de la sua donna superata

da la bellezza, possa al fine esser vinta da la pietà.


O piú crudel d’ogni altra, e pur men cruda
  A gli occhi miei che bella e men guerrera,
  Fostú, quanto sei bella, acerba e fera
  4Perché questi occhi lagrimando i’ chiuda!
Ma quando io veggo la man bianca ignuda
  E la sembianza umilemente altera,
  Dico a l’anima vaga: — Ardisci e spera
  8Ch’esser non può ch’ogni mio prego escluda.
Però se crudeltà cotanto perde
  Da la bellezza in lei, sarà pur anco
  11Vinta da la pietà che v’è nascosa. —
Cosí l’amor, pensando, in me rinverde
  Or sazio no, ma d’aspettar già stanco
  14Ch’omai vi faccia la beltà pietosa.


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