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104.
Si duole d’una repulsa nel ballo e pensa di vendicarsi.
Mal gradite mie rime, in vano spese
Per onorar donna leggiadra e bella,
Ch’altrui fedele, a me spietata e fella
4Nega la man che già m’avvinse e prese.
Aspre repulse, or fia che tante offese
Sostenga e celi or questa ingiuria or quella,
Né scuota il giogo ancor l’anima ancella
8E non estingua le sue fiamme accese?
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