< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 167 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:175|3|0]]

110.


Si duole d’aver offeso la sua donna, come di gravissima colpa.


Ah! quale angue infernale, in questo seno
  Serpendo, tanto in lui veneno accolse?
  E chi formò le voci e chi disciolse
  4A la mia folle ardita lingua il freno,
Sí che turbò Madonna e ’l bel sereno
  De la sua luce in atra nebbia involse?
  Quel ferro ch’Efialte al ciel rivolse


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:175|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.