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114.

Parla col suo Sdegno confortandolo che si renda ad Amore.


Sdegno, debil guerrier, campione audace,
  Tu me sotto arme rintuzzate e frali
  Conduci in campo, ov’è d’orati strali
  4Armato Amore e di celeste face.
Già si spezza il tuo ferro e già si sface
  Qual vetro o gelo al ventilar de l’ali:
  Che fia s’attendi il foco e l’immortali
  8Saette? ah troppo incauto, ah chiedi pace!


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