Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 191 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:199|3|0]]
118.
[Nel medesimo soggetto.]
Dal piú bel velo ch’ordí mai Natura
Traspare un raggio di virtude ardente
Come da nube suol candida e pura
4Tal volta a mezzo giorno il sol lucente;
E come questo da valle ima e scura
In miglior parte altrui scorge sovente,
Cosí quello per via piana e sicura
8Quinci ne guida al vero almo orïente.
Dunque, Lucrezia, il bel ch’in voi riluce
Chi brama alzarsi al ciel dal chiostro umano
11Miri ognor fisso e quel prenda in suo duce;
Ma d’aquila abbia il guardo e del mondano
Fango purgato, ché cotanta luce
14Non potrebbe soffrir occhio mal sano.
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:199|3|0]]