< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 200 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:208|3|0]]

125.

Prega la sua donna che non le spiaccia ch’egli

canti e pianga per lei.


Al bel de’ bei vostri occhi, ond’arde Amore
  E Febo splende, e l’uno e l’altro spira
  Spirto che l’alme al ciel rapisce e tira,
  4Era intento il mio guardo e fiso ’l core:
Indi attendeva in me sol quel furore
  Ond’altri, poetando, a gloria aspira,
  Ma doppio venne e ’l cor sí ne delira
  8Che stima senno il forsennato errore.
Lasso, ben d’eloquenza in me feconda
  Vena s’aprí, ma sorse anco di pianto
  11Fonte, che ’l dolce mescolò d’amaro.
Or, se piú questa in me che quella abbonda,
  D’essere insieme a voi non sia discaro
  14Onorata di lagrime e di canto.


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:208|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.