< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 223 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:231|3|0]]

141.

Dice che quando si leva l’alba egli va cercando

de la sua signora Laura.


Quando l’alba si leva e si rimira
  Ne lo specchio de l’onde, allora i’ sento
  Le verdi fronde mormorare al vento,
  4E cosí nel mio petto il cor sospira.
E l’aurora mia cerco; e s’ella gira
  Ver’ me le luci mi può far contento:
  E veggio i nodi che fuggir son lento,
  8Da cui l’auro ora perde e men si mira.
Né innanzi al novo sol, tra fresche brine,
  Dimostra in ciel seren chioma sí vaga
  11La bella amica di Titon geloso,
Come in candida fronte è il biondo crine;
  Ma non par ella mai schifa né vaga
  14Per giovenetto amante o vecchio sposo.


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:231|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.